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Descrizione delle peculiarità del Sito: habitat e specie faunistiche

L’ambiente in questione è un ambiente mediterraneo caratterizzato da formazioni erbacee frammiste a arbusti le cui specie prevalenti sono la ginestra e il lentisco; nella parte più elevata sono presenti lembi di Pineta a Pino d’Aleppo e boschi di Roverella; nel centro del Sito interessato dalla presenza della lucertola ocellata sono presenti olivi. La fauna è tipica dell’orizzonte mediterraneo. Per quanto riguarda l’avifauna è opportuno ricordare come il territorio della Provincia di Imperia  sia interessato dalla presenza di una Z.P.S. (Zona a Protezione Speciale secondo la Direttiva 79/409/CEE “Uccelli”) divisa in sei subunità e costituisca uno dei punti nodali del passaggio dell’avifauna migratrice attraverso il Mediterraneo verso l’Europa continentale. L’individuazione di una Z.P.S. implica la presenza di specie significative dell’avifauna anche in aree circostanti a questa.Poiana
  Le specie che più direttamente interessano la zona in questione sono le seguenti:
Codibugnolo (Aegithalos caudatus)
Prispolone (Anthus trivialis)
Civetta (Athene noctua)
Succiacapre (Caprimulgus europaeus)
Cardellino (Carduelis carduelis)
Verdone (Carduelis chloris)
Cuculo (Cuculus canorus)
Zigolo muciatto (Emberiza cia)
Zigolo nero (Emberiza cirlus)
Pettirosso (Erithacus rubecula)
Fringuello (Fringilla coelebs)
Torcicollo (Jynx torquilla)
Averla piccola (Lanus collurio)pettirosso
Ballerina bianca (Motacilla alba)
Assiolo (Otus scops)
Cincia mora (Parus ater)
Cinciarella (Parus coeruleus)
Cinciallegra (Parus major)
Codirosso (Phoenicurus phoenicurus)
Passera scopaiola (Prunella modularis)
Luì piccolo (Phylloscopus collybita)
Fiorrancino (Regulus ignicapillus)
Regolo (Regulus regulus)
Saltimpalo (Saxicola torquata)
Capinera (Sylvia atricapilla)
Occhiocotto (Sylvia melanocephala)
Scricciolo (Troglodytes troglodytes)
Tordo bottaccio (Turdus philomelos)
Merlo nero (Turdus merula)
Tra le specie sopraelencate le seguenti sono comprese nell’Allegato I alla Direttiva 79/409/CEE: Succiacapre, Averla piccola, Tordo bottaccio, Merlo nero; numerose altre sono specie migratrici.
Tra le specie faunistiche che interessano il Sito di Pompeiana è opportuno ricordare anche alcune specie di Anfibi e di Rettili, la mammalofauna verrà considerata a parte. Queste specie non sono state comprese negli Allegati della Direttiva “Habitat” perché sono comuni in altri Paesi europei, ma devono essere ricordate in quanto ugualmente significative. Si tratta tra gli Anfibi di un Geotritone Speleomantes strinatii, della Raganella mediterranea Hyla meridionalis, del Rospo comune Bufo bufo, del Pelodite punteggiato. Il Pelodite punteggiato (Pelodytes punctatus, Daudin 1802), di interesse biogeografico, è un Anfibio tra i più minacciati d’Italia. Nel Sito IT 1315922 “Pompeiana” sono state rinvenute alcune ovature oltre ad essere stato osservato recentemente.

Tra i Rettili possono essere ricordati il Ramarro (Lacerta viridis, Laurenti 1768), la Lucertola comune (Podarcis muralis, Laurenti 1768), il Geco comune (Tarentola mauretanica, L. 1758).
Una specie significativa è il Colubro lacertino o Colubro di Montpellier (Malpolon monspessulanus, Hermann 1804). Si tratta di un Ofide di interesse biogeografico in quanto a diffusione mediterraneo-occidentale. E’ un bel serpente di colore marrone scuro diffuso lungo tutta la fascia costiera. In Liguria è il serpente che raggiunge le maggiori dimensioni. In caso di pericolo fugge agilmente nell’intrico della vegetazione. Se catturato si difende attivamente mordendo e soffiando; è un serpente opistoglifo e possiede dei denti del veleno che tuttavia non è dannoso per l’uomo; può provocare al più un indolenzimento temporaneo della zona morsicata. Il termine dialettale con cui è chiamato in Provincia di Imperia è “Biscia ratajia” dalla sua propensione a nutrirsi di micromammiferi. E’ riferito da più parti che un tempo le sue carni fossero apprezzate e consumate sotto forma di stufato. Una caratteristica interessante è quella di procedere o soffermarsi tenendo sollevato il primo terzo del corpo come per scrutare davanti, il che può far pensare a un’attività di ricerca della preda o di controllo del territorio. Sembra esercitare un’azione antagonista a riguardo dell’habitat nei confronti di un altro Colubro piuttosto diffuso, il Biacco (Coluber viridiflavus, Lacépède 1789), per cui si trova o l’uno o l’altro. Nell’area del sito il Malpolon monspessulanus è stato osservato ripetutamente.